La bellezza nelle religioni
La bellezza nelle religioni ha un ruolo profondo: non è solo estetica, ma è spesso vista come riflesso del divino e via per avvicinarsi a Dio.
In molte tradizioni religiose, la bellezza del creato è vista come un segno della presenza e della grandezza di Dio. “Il cielo narra la gloria di Dio”(Salmo 19).
Le bellezze artistiche della musica, dell'architettura, della pittura,della scultura sono mezzi con cui l’uomo esprime il sacro.
Le grandi cattedrali, i canti gregoriani o le icone non servono solo a decorare, ma ad elevare l’anima.
Molte religioni parlano della bellezza dello spirito, che nasce da virtù come la bontà, l’umiltà, la compassione. È una bellezza che “si vede” anche se non si mostra.
Nei mistici, la bellezza è esperienza profonda dell’unione con Dio: è estasi spirituale.
In molte religioni la bellezza è stata divinizzata.
Nell'antica Grecia Afrodite era la dea dell’amore, della bellezza e del desiderio. Nata dalla spuma del mare, è simbolo di seduzione, armonia e attrazione.
Venere,equivalente latina di Afrodite, era venerata anche come dea della fertilità e madre del popolo romano (tramite Enea).
Il dio della bellezza era Febo per i Greci che corrispondeva al dio romano Apollo.
Febo/Apollo era anche il dio delmSole,della profezia e delle arti e amava circondarsi delle nove Muse.
In India Lakshm è la dea indù della bellezza, ricchezza, grazia e prosperità. È anche simbolo di purezza e armonia spirituale.
Nell'antico Egitto Hathor era la dea dell’amore, della bellezza, della danza e della musica. Era rappresentata con corna e il disco solare, simbolo di vita e gioia.
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