Il Paradiso per i terroristi islamici
Il concetto di paradiso nell'Islam è spesso frainteso, specialmente quando viene strumentalizzato da gruppi estremisti o terroristi per giustificare le loro azioni.
Secondo questi gruppi terroristici, il martire, colui che muore uccidendo gli infedeli, va subito in Paradiso,senza
attendere il Giudizio universale, ottenendo anche il perdono dei peccati dei suoi familiari.
Il Paradiso nell’Islam (Jannah) è descritto come un luogo di pace, gioia e ricompensa eterna per chi ha vissuto secondo la volontà di Allah.
Include benedizioni spirituali e materiali: giardini, pace interiore, vicinanza a Dio.
L’accesso è riservato a chi ha fede, compiuto il bene e seguito l’Islam in modo retto.
Alcuni gruppi terroristi strumentalizzano versi del Corano e hadith (ciò che Maometto ha detto e fatto) per promettere si martiri “premi paradisiaci” (come settantadue Uri,sempre vergini).
Questa visione è una distorsione radicale e condannata da gran parte del mondo islamico, incluso da molti imam e studiosi musulmani.
L’Islam autentico proibisce l’omicidio di innocenti.
Il jihad spirituale (sforzo interiore per migliorare se stessi) è considerato molto più importante del combattimento.
Il vero paradiso islamico non è guadagnato con la violenza, ma con misericordia, giustizia e fede.
I “paradiso dei terroristi” non è il paradiso dell’Islam, ma una costruzione ideologica falsa e perversa, usata per reclutare e manipolare.
Non può considerarsi un eroe da imitare,ma un vile assassino, chi uccide in modo barbaro quanti non condividono la propria visione della vita.
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